Da anni
non guardo più la televisione. Neanche il telegiornale. Sono abbonata al
Fatto Quotidiano che scarico in pdf, anche se mi arriva da qualche tempo il cartaceo sin nella buca delle lettere, giusto per il piacere di aprirlo con la dimestichezza di chi ormai ha tanti anni di addomesticamento-quotidiano sulle mani. Lo ammetto, sono stata troppo concentrata a dimostrare a me stessa e al mondo l’inganno della televisione, che manipola, controlla, disciplina, omologa, dirige i cervelli. Lo penso ancora. Stamane però mi sono svegliata con
un pensiero fisso.
La Rete. Ho cominciato a figurarmela come
una grande ragnatela che avvolge il mondo con una trama sempre più fitta, sino a stritolarlo, soffocarlo, mangiarlo e alla fine defecarlo…
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Depressione virtuale