Posò la penna sul tavolo e si guardò intorno. Lei dormiva sulla poltrona con il libro abbandonato sulle gambe. La stanza era in penombra. Era ancora lì dopo decenni di amore discreto. Stava in silenzio a leggere mentre lui scriveva. Le si avvicinò e la osservò attentamente. L’accarezzò lentamente per evitare che si svegliasse.
Quando le erano comparse quelle rughe sul volto? E quando quelle macchie sulle mani? E quando era divenuta tanto bella? Lei aprì gli occhi. Lo guardò e sorrise.
«Ti amo, mia bellissima sposa. Ti ho mai ringraziato per avermi fatto compagnia ogni sera per tanti decenni?».
«Ringraziarmi? E perché mai? Ho sempre pensato che fossi tu a farmi compagnia mentre io leggevo».
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