
Genova non sarà mai nel fango perché a Genova ci sono i genovesi. Me li figuro come dei fili che al momento delle difficoltà si uniscono in una corda che tira via la città affondata dagli abissi. Il nerbo sono i giovani.
Tra i tanti esercizi alluvionati anche una libreria vicino a piazza De Ferrari. La proprietaria disperata. Molti libri erano distrutti. Gli Angeli le davano una mano. Alcuni di loro piangevano. Sì, piangevano perché i libri distrutti li commuovevano come nulla era riuscito a fare. Ma come al solito non si sono persi d’animo. Hanno raccolto con cura molti libri bagnati e sporchi, li hanno portati in piazza, li hanno sistemati per terra e li hanno messi in vendita. “Salvare i libri” era l’imperativo. E i passanti li hanno comprati. A prezzo pieno. Gli Angeli sono tornati dalla libraia e le hanno consegnato felici il ricavato della raccolta. E lei ha pianto di nuovo, ma di gioia grazie a quegli Angeli in carne e ossa con il fango sul viso e sulla maglietta.
Conosco uno di quei ragazzi e la sua mamma che mi ha raccontato commossa questa storia. Lui è rientrato in casa sorridente, felice, e continuava a ripetere: “Abbiamo salvato i libri, mamma!”.
Conosco uno di quei ragazzi e la sua mamma che mi ha raccontato commossa questa storia. Lui è rientrato in casa sorridente, felice, e continuava a ripetere: “Abbiamo salvato i libri, mamma!”.
Genova, 12 ottobre 2014